Si accingeva allora stesso
ad attaccare il confetto,
il verme.
Ne rodeva il cuore tenero
nella dolce corazza.
Fulminea si allontanava
per trasmettere altrove
attimi appena goduti,
la gioia.
Nessuno l’avrebbe reclamata
sua Signora.
di Lucia Sallustio
Ciao Lucia , mi è chiara sino a un certo punto. Penso a qualcuno che sta rovinando un sentimento, la seconda parte ha un significato dentro il quale mi oriento poco, ma è sicuramente un mio limite. Mi pare che ci sia un brusco sottrarsi all’erosione, rivolgendo altrove attenzioni e sentimenti, ma non ne sono sicura. Un abbraccio, Mariella
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Sì, hai ragione Mariella. Il soggetto è posto verso la fine della poesia e la chiusa é dedicata a lei: la gioia che ritorna nel titolo ATTIMI, sfuggente, effimera, terribilmente sproporzionata rispetto ai momenti in cui il tarlo rode l’animo come il verme il confetto, simbolo di gioia.
Grazie per avere commentato la mia poesia.
Buona domenica
Luciana
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