Lunedì 1 dicembre 2014, ore 19.30 al teatro Mercadante di Altamura (Ba) il Teatro si tingerà di rosa parlando in prosa e in poesia.
Ci sarà spazio anche per “Inter-city”.
Grazie, Anita Nuzzi.
Lucia Sallustio
RETI
Il Poeta Natale Buonarrota apre l’iniziativa “San Valentino d’Autore” con questa romanticissima poesia che evoca atmosfere sognanti in una lenta Parigi di notte con l’immagine dell’ultimo battello che attraversa la Senna. Grazie Natale.
POESIA N°1
Il quarto fiammifero di Prévert.
Scivola la Senna lenta,
soffice come cuscino,
dove si addormenta
dondolando
l’ultimo bateau.
Argini grigi di cemento
si appisolano
attraccati ai muti ponti,
poi si coprono della stessa luce
che dagli occhi dei palazzi
bagna e colora “Paris at night”
In questo lento film
il tuo viso mi appartiene.
Lo zolfo dei primi tre fiammiferi
già consunto su carta di vetro.
Rimane tra le mie dita
il quarto fiammifero di Prévert
che non accendo.
Non potrei mai più
poi
illuminarti ancora.
Lo divido a metà.
Il legno in tasca
lo zolfo nel cuore.
La carta di vetro
l’abbandono alla brezza,
poi si adagia, si bagna,
scorre con la Senna
che ancora scivola lenta,
verso noi.
(versi di Natale Buonarota)
Molfetta – “Scrivo per migliorarmi e per crescere”: è così che la giovane Mariangela Altamura racconta le ragioni che l’hanno spinta a cimentarsi nella composizione del suo primo romanzo, “Figlio di nessuno”. Il libro è stato presentato lo scorso venerdì 29 marzo presso la Libreria Il Ghigno di Molfetta: l’incontro è stato presieduto dalla docente Isa de Marco e da Lucia Sallustio, professoressa di inglese nonché scrittrice e poetessa già nota ai suoi concittadini.
La presentazione del libro è stata lo spunto per indagare le ragioni che spingono una giovane ventenne a dedicarsi con forza d’animo e dedizione ad un lavoro di questa portata. Sapere di potersi chiudere in un mondo in cui si è gli unici ad avere il permesso di entrare, la convinzione di aver creato quel mondo da soli, diventa un motivo d’orgoglio per Mariangela, che si racconta davanti ad un pubblico numeroso, e caloroso. E’ così che ci racconta di tutti i libri letti, che l’hanno ispirata, come quelli di Agatha Christie, oppure dei consigli e delle critiche costruttive ricevuti da familiari e docenti, o ancora della passione per alcuni nomi e per alcune culture, come quella tedesca, o americana.
Questo libro racchiude tutti i segni di una prima esperienza che si rispetti: è stato scritto di getto, in nove mesi – veniamo a sapere – e ha preso forma poco a poco, sulla scia del thriller e del romanzo rosa, ma seguendo più che altro un percorso tutto personale, che non richiede catalogazioni di genere. La storia di questi due bambini, Sohn e Arya, l’incontro delle loro solitudini, l’immagine del bosco, che è un mondo in cui i giovani si chiudono per formare una famiglia loro e scacciare i problemi: sono tutti elementi che fanno di questo libro un unicum.
dalla testata molfettese on-line “il fatto.net”
Sohn era il figlio di due americani, morti in un incendio per cause sconosciute. A causa del trauma subito, decide di non rivolgere più la parola a nessuno. Viene trovato in stato di shock e portato in un orfanotrofio, dove viene spesso maltrattato dai bulli e dalla severa direttrice.
Una volta adottato, si trasferisce con la sua famiglia nella cittadina statunitense Blue Hill; a scuola conosce Arya, una ragazza italo americana, della quale ben presto si innamora.
Parallelamente alla misteriosa figura di Sohn, tre pericolosi serial killer sono alla ricerca del ragazzo, per vendicare una vecchia ed inquietante questione.
La salvezza di Sohn e Arya avverrà grazie alla forza d’animo del ragazzo, oramai guarito dal suo doloroso passato, e grazie al prezioso aiuto del geniale e determinato detective Law.
CONVERSERA’ CON PROF.SSA LUCIA SALLUSTIO SCRITTRICE E POETESSA
Ingresso libero
Su questo link troverete le foto della serata e l’articolo di oggi.
La menzione di merito è per la mia poesia Pugni sulla porta.
Questa la motivazione della Giuria:
Un’oscura, lenta, indomabile malattia si materializza nella durezza di una porta chiusa contro cui si infrangono i pugni stretti di un uomo, costretto alla resa, ai singhiozzi di un bambino, allo smarrimento della smemoratezza, al buio senza ritorno. Spiccano la qualità retorica dei versi, l’uso sapiente di antitesi, figure etimologiche e metafore, l’ambito semantico del dolore comunicato con lessico suadente.
Elegantissima l’antologia pubblicata da Edizioni RadarLevante di Bari per raccogliere poesie, articoli e foto dei premi di poesia “LEVANTE- Armando Rositani” e “Ragazzo d’Oro- Armando Rositani” nel corso degli ultimi dieci anni dalla scomparsa del suo Fondatore.
Il volume sarà presentato VENERDI’ 8 FEBBRAIO alle ore 19,00 al Circolo Unione di Bari.
Nell’antologia compare la mia poesia “Rimpatrio” premiata con il 1° premio dalla giornalista Antonella Daloiso per l’edizione del 2011.
L.S.
CUORE DI PIETRA
Ci vorrebbe un cuore di pietra
A guardare immagini di morte
Il boccone infilzato in una forchetta
La tavola imbandita del superfluo,
a sentire lamentele di povertà strisciante
tagli incomprensibili a pensioni e salari
a chi già trafficava con il poco
e giocava con cappelli di mago
a quadrare il bilancio d’una vita.
Ci vorrebbe una pietra al posto del cuore
Per non palpitare di livore
Quando invidiano chi studia
E i tuoi studenti fanno indigestione
Di numeri e parole, vomitano irriverenti
Concetti e disequazioni, abusi, pensano,
di professori a favore della vivisezione
di cui si sentono cavie più che fruitori.
Ci vorrebbe un cuore fatto a pietra
Per non sentire forte il dolore
Quando apprendi di famiglie sventrate
Dalla morte, dall’odio e dalla malattia,
quando occhi grandi di sofferenza e pudore
t’infilzano la milza e lacerano il cuore.
Allora, quando ci pensi e soffri e
Cerchi la soluzione se t’è in potere,
vorresti avere un cuore di pietra.
Di Lucia Sallustio (dal’antologia SOS Bangladesh, Wip edizioni, Bari dicembre 2012)