Mail su inter-city


29 ottobre 2014

Cara Luciana,
ho letto con piacere la tua silloge Inter-city, che è una conferma delle tue doti letterarie.
Fin dal titolo si comprende agevolmente che lo scrigno letterario racchiude poesie formalmente odeporiche, dove la realtà individuale si fonde con la metafora ulissiaca del viaggio.
Si tratta di racconti lirici di osservazione e introspezione insieme, con frequenti spostamenti fuori/dentro, con una funzione catartica rispetto al disagio interiore.
Colpisce l’andirivieni di volti anonimi nelle stazioni ferroviarie, ma tra le partenze, i ritorni e i ritardi, si affaccia anche il viso più attentamente delineato di un migrante, oggetto di pietà e solidarietà (Afghanistan).
Pregevole è il colorismo di Grigi e accattivante, nella penultima quartina di Germogli, è il raffinato rimando («… i bei narcisi in copiose schiere. / Dritti fluttueranno al vento) a I wandered lonely as a cloud di William Wordsworth («…a crowd, / a host, of golden daffodils; / […] / fluttering and dancing in the breeze»).
Ammiccante è l'(auto)ironia finale di A new Valediction e non guasta quel leggiadro tocco di romanticismo offerto da Bagliori di un amore.
Luminosa, infine, è la splendente solarità mediterranea di Mykonos, ma vi sono, naturalmente, altre perle che altri lettori agevolmente scopriranno.

Coi più cari saluti
Marco Ignazio de Santis

Un grosso regalo a “Inter-city”


Oggi ho ricevuto una missiva che terrò cara tra i miei più preziosi riconoscimenti: una nota letteraria da parte del grande critico letterario torinese Giorgio Barberi Squarotti.
Non credevo ai miei occhi, anche perché ho spedito una copia de “La Fidanzata di Joe” e una di “Inter-city” solo lunedì pomeriggio. Un vero gentiluomo che così mi scrive:

Cara e gentile Signora,
Le sono vivamente grato del doppio dono. Il suo romanzo è molto suasivo e avvincente: racconta con lucidità e con comprensione le contraddizioni della vita e, soprattutto dell’amore, con episodi drammatici ben condotti. Le poesie sono molto singolari: raccontano e osservano i viaggi in treno nella loro fatica di un’umanità buia e umiliata e spesso ostile. e rari sono i testi di luce.
E’ un’opera valorosa e ammirevole per tanta originalità. Posso dirle che ho sempre viaggiato volentieri in treno e in treno ho scritto un gran numero di versi?

Con i più affettuosi saluti e auguri,

Giorgio Barberi Squarotti

Al settimo cielo!

Su “Inter-city”


La silloge poetica Inter-city di Lucia Sallustio ruota chiaramente intorno al tema del viaggio, amplificato dal flusso dei pensieri del viaggiatore stesso, storico ed universale; contemporaneamente altri passeggeri animano le stazioni come comparse intorno al protagonista di un film.

L’autrice ha la capacità di raccontare lucidamente e quasi con ordine, il suo trasporto fisico e metafisico verso i luoghi  dell’in fieri bidimensionale, quello che è  e quello che vorrebbe che fosse.

Il lettore viaggia volentieri insieme a chi scrive, proprio come si ha voglia di ascoltare uno sconosciuto che durante il viaggio si rivela un piacevole accompagnatore.

Certamente Inter-city non è solo il frutto di un’esperienza “necessaria” ma anche il risultato di un lavoro professionale che appartiene a chi di scrittura vive.

La raccolta è, infatti, ricca, ma varia nello stile; la lettura da istantanea si fa analitica, da universale, intima.

Aleggia tra queste pagine l’eleganza della donna moderna che ha imparato ad alleviare con l’ironia il sacrificio, a deporre l’armatura quando è ora di tenerezza.

Leggendo si ha il privilegio di entrare nel mondo-cantiere di una donna equilibrata e volitiva, che vive il presente progettando il futuro, pronta a pagare il prezzo dell’indispensabile metamorfosi che la rende unica.

Stefania Poveromo