Nostalgia di favole e dell’estate


UN CARDELLINO NELLA CALDAIA

A Giovanna, Pietro e Oreste

Incipit

Era un bel pomeriggio di luglio e il sole, ancora alto nel cielo,  s’infuocava come una grossa palla rosso arancione nell’azzurro terso dell’infinito.

Un raggio furtivo si staccò dai compagni per andare a rifrangersi sul vetro di una vecchia caldaia intrappolata in un cassone anti-corrodal.

Forse per gioco o solo inesperienza, un cardellino che da poco aveva intrapreso la grande avventura della Vita era andato a finire in quella trappola soffocante. Proprio quando sperimentava i primi voli da solo, novello Icaro, era stato attratto da un labirinto bianco e intrigante che gli aveva solleticato la fantasia.

“Voglio pvorvio vedeve ( il piccolino aveva una buffa “r” moscia)  dove povta questo passaggio segveto. Se tvovo i vevmetti, quelli buoni buoni che piacciono a me, me ne riempirò il pancino. Poi ne imbeccherò qualcuno anche per la mamma. Savà molto ovgogliosa di me!”

Non si era accorto, il curiosone, e non poteva nemmeno saperlo perché era piccino e non conosceva il pericolo, che quel passaggio tortuoso era cieco e mortale.

 

di Lucia Sallustio

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